In 20 anni di AmarantoIdea abbiamo visto tanti clienti arrivare da noi con la necessità di realizzare una tensostruttura su terreno agricolo. Ma è possibile? Chiariamo come e quali strutture è possibile realizzare e l’iter burocratico da seguire.
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Tensostruttura su terreno agricolo: sì, ma mobile
Realizzare una tensostruttura su terreno agricolo è possibile, a patto che la struttura sia mobile e non rimanga installata per più di 90 giorni. Queste sono le condizioni imposte dalla sentenza in materia della Corte di Cassazione n° 38473/2019 di settembre 2019 che recita così:
“Le tensostrutture sono opere edilizie realizzabili in regime di attività edilizia libera solo quando sono funzionali a soddisfare esigenze contingenti e temporanee e destinate a essere immediatamente rimosse entro un termine non superiore ai 90 giorni.”
Il termine di 90 giorni potrebbe essere troppo stretto per tutte quelle realtà che necessitano una tensostruttura per la copertura stagionale. Penso ad esempio ai tunnel agricoli o ai tunnel di copertura per gli animali nel periodo invernale.
Sono invece sufficienti per la maggioranza degli usi contingenti, industriali e non, quali:
- eventi o grandi eventi – fiere, sagre, congressi, matrimoni, concerti;
- eccedenze stagionali nella produzione;
- accumulo di scorte di materie prime per acquisti in periodi convenienti.
In questo caso, le tensostrutture rientrano dunque nel regime dell’edilizia libera. Ma davvero possiamo dire che non è necessario alcun permesso in caso di edilizia libera?
I permessi per la tensostruttura su terreno agricolo
Abbiamo già esplorato nel dettaglio la questione dei permessi nel nostro articolo Permessi tensostruttura e distanze legali. Tuttavia, in questa sede ci concentreremo sulla tensostruttura su terreno agricolo.
Questa non necessita, in quando in edilizia libera, di permesso di costruire. Questo si configura come un grande vantaggio essendo quest’ultimo particolarmente esoso da ottenere – e che necessita nella quasi totalità dei casi un terreno edificabile.
Il permesso per costruire una tensostruttura su terreno agricolo è la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) – che di fatto non è nemmeno un permesso ma una semplice autodichiarazione.
La SCIA dovrebbe essere corredata da opportune autocertificazioni dell’imprenditore che garantisce e dichiara che esistano i presupposti giuridici e di fatto per l’attività da intraprendere.
La SCIA deve essere richiesta presso lo Sportello unico per l’edilizia (Sue) del proprio comune in via telematica, compilando l’apposito modulo.
In alcuni casi è possibile trovare online portali che riportano la necessità di richiedere altresì la DIA. In realtà, questo istituto è stato superato nel 2016 proprio dall’introduzione della SCIA. Oggi non è dunque più necessario presentare anche l’autodichiarazione DIA (denuncia inizio attività) prima invece obbligatoria per attività di restauro, ristrutturazione e manutenzione straordinaria.
La dichiarazione SCIA deve essere presentata presso l’Ufficio Tecnico del proprio comune – che avrà 60 giorni per controllarne la regolarità e richiedere eventuali chiarimenti/bloccare i lavori.
Il limite dei 90 giorni è aggirabile?
Sebbene come abbiamo anticipato 90 giorni sono più che sufficienti per gran parte degli usi, abbiamo anche casi in cui gli imprenditori possiedono un terreno agricolo e hanno la necessità di dargli una copertura – ma non possono limitarsi ai soli 90 giorni. Il limite è aggirabile? Come può essere gestito?
Chiariamo subito che no, il limite dei 90 giorni non può essere affatto aggirato in quanto questo sarebbe causa di pesanti sanzioni amministrative e fonte di illecito penale. Per comprendere meglio il limite dobbiamo fare riferimento alla sentenza per cui si stressa il punto che la struttura debba essere realizzata allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e temporanee e smontata appena queste vengono meno.
In nessun modo sono rilevanti a stabilire la temporaneità della struttura i materiali utilizzati e le tecniche di costruzione. Es. se la struttura è amovibile ma stabilmente in piedi da oltre 90 giorni si incorre comunque in sanzione.
Allo stesso modo, la sentenza n. 2842 del 3 giugno 2014 del Consiglio di Stato ha chiarito che qualsiasi opera di carattere stagionale che ha però lo scopo di soddisfare interessi stabili – es. essere utilizzata nei 6 mesi della stagione tra autunno e inverno – deve comunque avere il permesso di costruire.
Il fulcro è quindi la soddisfazione di esigenze temporanee. Sebbene sia necessario sempre consultare il proprio legale di riferimento, nonché il proprio Comune, pare che sia dunque possibile realizzare tensostrutture per scopi ed esigenze diverse anche per periodi non continuativi maggiori di 90 giorni totali.
Es. Se avete bisogno da gennaio a marzo di una tensostruttura per proteggere i vostri mezzi agricoli dalla neve e se, al contrario, nel mese di agosto avete bisogno di una tensostruttura per proteggere le materie prime dal sole cocente.
La tensostruttura su terreno agricolo conviene?
In molti ci chiedono se conviene davvero realizzare una tensostruttura, andando in contro per forza di cose a montaggio e smontaggio, piuttosto che affrontare un iter più lungo per la richiesta di un permesso di costruire.
Prima di tutto è necessario chiarire che in caso di terreno agricolo di solito non è possibile ottenere alcun permesso di costruire e la scelta di un prefabbricato diventa obbligata.
Un prefabbricato ha tuttavia costi ben maggiori di una tensostruttura. Per questo l’ultima scelta è senz’altro la più conveniente!
Inoltre, montaggio e smontaggio sono spese davvero gestibili se si scelgono tensostrutture con struttura interna in alluminio – come quelle AmarantoIdea con tecnologia plug & play che permettono operazioni di montaggio veloci e di qualità.
Ultimo vantaggio, ma fondamentale per gli imprenditori, è la possibilità di montare e smontare le tendostrutture in posizioni differenti e quindi per coprire esigenze sempre diverse. Un beneficio di sicura utilità che prefabbricati o peggio edifici veri e proprio non possono di certo offrire.
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